Il via libera del consiglio dei ministri dopo i rinvii durante la campagna elettorale. Il ministro della Giustizia: "Nessun salva-ladri, a decidere sarà sempre un giudice valutando il percorso dei detenuti". Antigone: "Manca ancora un passaggio parlamentare, continueremo a fare pressione". Il governo ha approvato la riforma dell’ordinamento penitenziario.

La decisione, dopo molti rinvii soprattutto durante la campagna elettorale, è arrivata dal consiglio dei ministri. Il provvedimento estenderà la possibilità di accederealla misure alternative al carcere per i detenuti. Il testo ora dovrà tornare alle commissioni parlamentari per l’ultimo vaglio. “Non è uno svuotacarceri” ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando. E’ una risposta preventiva alle critiche, analoghe anche se non identiche, sollevate dal segretario della Lega Matteo Salvini e da Alfonso Bonafede, “ministro della Giustizia” nominato da Luigi Di Maio in un eventuale governo M5s.

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