«La nave fuorilegge Lifeline è ora in acque di Malta, col suo carico di 239 immigrati. Per sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che Malta apra i porti. Chiaro che poi quella nave dovrà essere sequestrata, ed il suo equipaggio fermato. Mai più in mare a trafficare». Con questo tweet del ministro dell’Interno Matteo Salvini si riapre forte più che mai la polemica sui migranti innescata dal caso Aquarius

 

Al centro del caso ora c’è la Lifeline, che da circa una settimana naviga a ridosso delle acque libiche, stata già protagonista nei giorni scorsi di alcuni polemici botta e risposta via twitter con Salvini, con accuse di «fascismo» rivolte al titolare del Viminale, che aveva ironizzato sull’aspetto di un membro dell’equipaggio. Ieri, giovedì 21, il primo intervento vero e proprio al largo delle coste libiche: «in acque internazionali», sostiene l’organizzazione. «In acque Sar (ricerca e soccorso) nostre», ribattono da Tripoli. Dalla capitale libica si muove una motovedetta che arriva in zona, soccorre un altro gommone in difficoltà e chiede la consegna dei 224. La Lifeline oppone un «nein» e sollecita l’intervento alla Guardia costiera italiana: «vogliamo un porto sicuro». Che non può essere libico, secondo la ong, che nella notte ha fornito assistenza a un mercantile intervenuto in soccorso di un altro gommone in difficoltà. 

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dall'articolo de lastampa.it 

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