I jihadisti fermati in Tunisia mentre stavano per imbarcarsi su un gommone per il Belpaese. Il governo aveva avvertito: "C’è il rischio arrivino combattenti". Matteo Salvinilo ripete da tempo e lo aveva confermato anche il ministro Elisabetta Trenta pochi giorni fa: sui barconi c'è il rischio, reale, che possano salire anche dei jihadisti diretti in Italia per colpire il Belpaese. È uno dei motivi, forse quello principale, per cui il centrodestra ha da sempre invitato i governi che si sono succeduti a tenere in debita considerazione il pericolo che poteva arrivare dal mare.

 

Anche l'ex ministro Marco Minniti, alla fine, era dovuto capitolareammettendo che quello dei jihadisti sui barconi era più di un semplice rischio. L'interpol, a gennaio, aveva ammesso che erano stati almeno cinquanta i combattenti dell'Isis arrivati via mare in Europa. Ed ecco che la cronaca, se mai servisse, arriva a confermare quanto da più parti denunciato.

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dall'articolo di    per ilgiornale.it 

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