La lettera è di martedì scorso e svela un quadro desolante sulla resa della burocrazia ministeriale e sui rapporti opachi tra governo e concessionarie autostradali già visto nel disastro di Genova: nel 2018 il ministero delle Infrastrutture non è in grado di dire se un’autostrada sia sicura, anche se dubita che lo sia, visto che non ha effettuato i controlli per mancanza di personale. La questione riguarda l’autostrada Roma-Pescara-L’Aquila, ma forse è lo spaccato di un fenomeno più ampio. La Direzione che vigila sulle concessionarie: “La drastica riduzione di personale di quest’ufficio non ha consentito negli ultimi anni di effettuare visite ispettive adeguate”.

 

Il 28 agosto Placido Migliorino, dirigente della Direzione che vigila sulle concessionarie autostradali e responsabile dell’ufficio ispettivo di Roma prende carta e penna e risponde dall’associazione abruzzese Nuovo Senso Civico Onlus: “La drastica riduzione di personale di quest’ufficio – spiega – non ha consentito negli ultimi anni di effettuare visite ispettive adeguate per verificare lo stato di degrado delle infrastrutture assentite in concessione”. Cinque giorni prima l’associazione aveva inviato alla sua direzione – da un anno guidata da Vincenzo Cinelli – un esposto, notificato a nove procure, in cui chiedeva una cosa banale: lo stato di sicurezza della Strada dei Parchi(la A24 e la A25) del gruppo Toto, 281 chilometri, 197 viadotti che collegano il Lazio con l’Abruzzo.

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dall'articolo  di F. Q.   per ilfattoquotidiano.it 

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