Cba, azienda leader nel branding, ci svela tutti i segreti di chi vende online. Gli acquisti con un clic crescono tre volte di più rispetto a quelli tradizionali (Food Marketing Institute and Nielsen “Digital shoppers”). Entro il 2025, infatti, le vendite dei supermercati sulle piattaforme digitali rappresenteranno il 20% di quelle totali, raggiungendo i 100 miliardi di dollari (Kantar World panel's latest report “The Future of E-commerce” in FMCG, November 2017). 

 

I motivi di questo successo sono molti: consegna veloce, offerte esclusive, spedizioni, resi più semplici e disponibilità 24/7. Anche se ancora molti consumatori preferiscono un approccio fisico al prodotto, gli store fisici iniziano a soffrire la presenza di un canale evidentemente più vantaggioso.

Il vero protagonista

Il protagonista dello scaffale tradizionale è indubbiamente il pack, uno dei primi touchpoint con cui veniamo in contatto con la marca. Quando cambiamo canale e ci troviamo a navigare sugli scaffali digitali, qual è il suo ruolo? E, soprattutto, come cambia?

Se colori, slogan, call to action ci aggrediscono dallo scaffale del supermercato orientando il nostro sguardo e spesso anche le nostre scelte di acquisto, quando ci ritroviamo nel carrello digitale il packaging perde completamente la sua funzione e diventa un semplice supporto al motore di ricerca, uno scorrere di immagini che ritraggono in modo frustrante il prodotto, senza alcuna efficacia per il consumatore. Se offline il pack lo posso toccare, guardare, leggere, online posso solo “riconoscerlo” (da molto lontano).

...........................

dall'articolo di  per ilgiornale.it 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna