Gli Usa avviano una campagna tra i Paesi amici contro il colosso delle telecomunicazioni. Il rifiuto di Roma. Qualche tempo fa l’ambasciata americana a Roma ha invitato l’allora amministratore delegato di Tim, Amos Genish, per una conversazione sul futuro delle telecomunicazioni. Nel corso del colloquio, i rappresentanti degli Stati Uniti hanno spiegato le loro preoccupazioni per l’offensiva della Cina nel campo tecnologico, chiarendo che il problema non è solo economico, ma riguarda la sicurezza del Paese.

In altre parole, consegnare a Pechino la gestione della nuova tecnologia dei cellulari 5G significherebbe esporsi al rischio di essere spiati e usati, e Genish doveva saperlo, vista la sua esperienza internazionale. La replica dell’ex ceo di Tim, però, è stata netta: «Tra gli Usa e l’Italia esiste una differenza. Negli Usa c’è un governo contrario alla penetrazione cinese nel sistema delle telecomunicazioni, mentre in Italia c’è un governo che la auspica». 

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dall'articolo di  PAOLO MASTROLILLI  per lastampa.it 

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