Roma, le motivazioni della sentenza di appello che ha riconosciuto l’esistenza dell’associazione mafiosa guidata da Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. Mafia capitale nacque nell’autunno del 2011, quando la «forza di intimidazione» esercitata dall’ex estremista neofascista convertito alla criminalità comune Massimo Carminati si unì al «collaudato sistema di corruttela e prevaricazione» praticato dal capo delle cooperative rosse Salvatore Buzzi.

Ne venne fuori una situazione in cui «diminuì ancor più la possibilità di concorrenza da parte degli imprenditori facendo passare le cooperative (di cui Carminati divenne amministratore di fatto insieme con Buzzi) da metodi di corruzione semplice a metodi di corruzione di tipo mafioso, per effetto dei quali la forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo determinò all’esterno una condizione di assoggettamento e di omertà».

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