Le squole ignoranti Se gli studenti parlano, e scrivono, inanellando orrori grammaticali, gli insegnanti spesso non fanno meglio. Allora, dopo le vacanze natalizie, caro ministro dell'Istruzione, proviamo a cambiare qualcosa? Eppure avremmo bisogno di studiare di più. Ma tanto di più. Le nostre scuole, purtroppo, stanno sfornando troppi asini, intere generazioni che si diplomano convinte che il congiuntivo sia una malattia degli occhi e la consecutio un insetto pericoloso da cui è meglio stare alla larga.

Si aggirano per le nostre strade torme di giovani convinti che l’angolo a 90 gradi sia eretto, che all’alba si senta il cigolio degli uccelli, che in Turchia si parli il turchese e che Pirandello abbia scritto il Fu Mattia Bazar. E che resti circonciso tra noi, altrimenti diventiamo lo zimbellino di tutti.

Lo diciamo perché la proposta del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti di dare meno compiti delle vacanze agli studenti non può essere che accolta con favore da ogni genitore: passare Santo Stefano e l’Epifania a correre dietro ai figli oberati e malmostosi non piace a nessuno. Ed è giusto che le famiglie si godano le feste, magari trovando il tempo per visitare qualche museo, o ascoltare qualche concerto (possibilmente non Sfera Ebbasta) o persino leggere qualche libro. Magari tutti insieme. Non sarebbe fantastico? 

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dall'articolo di Mario Giordano per panorama.it

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