medici 567225Almeno 100 chirurghi di Roma e del Lazio, vale a dire uno su cinque, coglieranno l'occasione per ritirarsi dal lavoro e abbandonare le sale chirurgiche della capitale, che già sono piuttosto sguarnite. Risultato: le code dei pazienti in attesa di intervento, che già durano mesi, si allungheranno ancora di più. Quota 100 non è ancora entrata in vigore, ma fa già danni. Il caso dei chirurghi di Roma è emblematico di quanto potrebbe accadere anche in altri settori, a seguito della cosiddetta riforma della legge Fornero, voluta fortemente da Matteo Salvini.

Attualmente, i chirurghi in servizio negli ospedali pubblici di Roma e del Lazio sono 500, per lo più avanti con l'età. Appena quota 100 entrerà in vigore, consentendo a chi ha 62 anni d'età e 38 anni di contributi di andare in pensione, si prevede che almeno 100 chirurghi di Roma e del Lazio, vale a dire uno su cinque, coglieranno l'occasione per ritirarsi dal lavoro e abbandonare le sale chirurgiche della capitale, che già sono piuttosto sguarnite. Risultato: le code dei pazienti in attesa di intervento, che già durano mesi, si allungheranno ancora di più, costringendo molti a rivolgersi alla sanità privata mettendo mano al portafogli, oppure a emigrare negli ospedali del Nord Italia o all'estero.

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dall'articolo di Tino Oldani   per italiaoggi.it

 

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