"Alterate le graduatorie". Accuse di abuso e associazione a delinquere. E’ "solo" un’inchiesta giudiziaria, ma potrebbe avere gli effetti di un terremoto politico. Il sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli, del Pd, è indagato assieme a tutti e cinque gli assessori della sua giunta di centrosinistra e ad alcuni dirigenti del municipio nell’ambito di un’inchiesta sulle nuove assunzioni a Palazzo di Giano.

Una "bomba", dunque, dagli effetti potenzialmente più devastanti del residuato bellico disinnescato in una città semideserta lo scorso weekend. Un clamoroso colpo di scena anche nel dibattito intorno alla prossima tornata amministrativa (qui si rivota nel 2017), proprio nella città che fino a domenica ospiterà la festa regionale dei Democratici e che l’anno prossimo sarà capitale italiana della cultura.

Un fulmine a ciel sereno, che potrebbe portare addirittura al commissariamento del Comune, visto il coinvolgimento dei massimi esponenti, politici e burocratici, della città toscana. Le accuse nei confronti dei sei membri del governo cittadino (oltre al primo cittadino Bertinelli, sono indagati il vicesindaco Daniela Belliti e gli assessori Tina Nuti, Mario Tuci, Elena Becheri e Giuliano Palagi) sono pesanti. I magistrati ipotizzano, anche se non per tutti gli indagati (sedici, in tutto, seppur in posizioni differenti), l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, la concussione, l’abuso d’ufficio, il falso.

Le indagini sono state condotte per mesi, in gran segreto, dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Pistoia.

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dall'articolo del 4 agosto 2016 di STEFANO BROGIONI  per lanazione.it

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