tassazione dei servizi digitali 960x576“Il Parlamento europeo, durante l’ultima sessione plenaria di Dicembre, ha votato due proposte di direttive sulla “presenza digitale significativa” e sulla tassazione dei servizi digitali,approvandole entrambe con una larga maggioranza. In particolare, la Commissione parlamentare per gli affari economici e monetari (ECON) ha incluso nel campo di applicazione della legge un maggior numero di servizi digitali (come Netflix o Amazon) e ha aumentato la platea delle multinazionali tassabili”.

 

Lo scrive il Movimento 5 Stelle in un post sul proprio blog ufficiale.

“Sui temi fiscali, però,” spiegano i pentastellati “il Parlamento europeo ha un ruolo solamente consultivo: questo significa che il Consiglio adotta l’atto senza essere obbligato a seguire il suo parere.
Le proposte del Parlamento sono dettate dal buonsenso, e speriamo che il segnale arrivi forte e chiaro al Consiglio, che ha invece fatto marcia indietro sulla digital tax aprendo a un compromesso al ribasso che ‘salverebbe’ la maggior parte delle multinazionali e delle attività digitali”.

“In questi ultimi cinque anni di legislatura europea” prosegue il post “si sono susseguiti uno scandalo fiscale dopo l’altro: Luxleaks, Panama Papers, Cum/ex. A questi è corrisposta la creazione di ben 4 commissioni di inchiesta, incaricate di indagare sulle falle di questo sistema fiscale ingiusto e obsoleto. Le riforme necessarie sono state individuate, le soluzioni sono note, ma rimane sempre e unicamente tutto sulla carta e nei fatti non si fa niente di concreto, per un motivo molto semplice: manca la volontà politica di mettere in pratica le azioni efficaci per spazzare via i paradisi fiscali europei”.

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dall'articolo di silenziefalsita.it

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