Chi si oppone al dl Sicurezza dovrebbe spiegare con quali soldi pensa di pagare i costi del "nobile atto" umanitario. I sindaci delle varie specie, di sinistra e dei 5 stelle o fuoriusciti, che s'oppongono alla legge sulla sicurezza sostenendo che essa è incostituzionale e anti umanitaria, si sono dimenticati di chiarire con quali soldi pensano che si debbano pagare i costi del loro «nobile atto» di rifiuto.

 

E, purtroppo, la spesa, sarebbe a carico dello Stato, con nuove tasse e deficit statali o con nuovi ripiani dei debiti dei servizi sanitari e nuovi soldi agli enti locali o nuovi loro debiti, scaricati sulla legge di bilancio. Oppure i Comuni potrebbero farsi carico degli atti umanitari che mancano nella Legge sicurezza di Salvini con economie di bilancio, aumentando le tasse locali. La Legge sicurezza, che questi sindaci si ostinano a chiamare decreto, come se non fosse emanata dal presidente della Repubblica - che ha il potere di rimandare le leggi alle Camere, quando ritiene che esse violino la Costituzione in modo palese - restringe i casi in cui gli immigrati hanno diritto di asilo, a quelli che sono tali secondo le norme internazionali sui profughi, a cui l'Italia ha aderito; stabilisce che possono avere la «residenza» in un dato comune, solo se vi abbiano un domicilio, non concede agli immigrati irregolari che ci sono in Italia diritti eguali a quelli dei regolari.

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dall'articolo di   per ilgiornale.it 

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