sonda CassiniI tuffi della sonda Cassini tra gli anelli di Saturno sono cominciati e ci stanno regalando alcune delle foto più spettacolari del pianeta. L’ultima è quella di Dafni, uno dei satelliti pastore di Saturno che grazie alla sua forza gravitazionale crea dei moti ondosi sulla superficie del Ring A. In particolare, quelli che si osservano nella foto (qui la potete trovare ad alta risoluzione) sono dei movimenti in direzione orizzontale rispetto al piano degli anelli, svelandoci dettagli ravvicinati del fenomeno d’interazione gravitazionale tra il satellite e i milioni di oggetti che compongono gli anelli stessi.

 

Nel 2009 Cassini aveva già immortalato immagini simili di Dafni, ma da una distanza maggiore, 666mila chilometri rispetto ai 28mila della foto scattata pochi giorni fa, e di moti in direzione verticale, invece che orizzontale, rispetto al piano degli anelli.

Dafni è chiamata luna pastore, dal nome del celebre pastore e cantore della mitologia greca, proprio perché la sua orbita in prossimità di uno degli anelli di Saturno contribuisce a mantenerlo stabile pur modificandone forma ed estensione attraverso meccanismi d’interazione gravitazionale (nella foto il fenomeno è ben visibile).

La ravvicinata inquadratura dell’immagine ottenuta è stata resa possibile grazie alla serie di tuffi tra gli anelli di Saturnoprevisti dalla manovra Ring Grazing Orbit, cominciata da Cassini nel 30 novembre 2016. Questa è una delle ultime fasi della missione della sonda prima del suo Gran Finale, programmato per il 15 settembre 2017, in cui si disintegrerà durante il passaggio attraverso l’atmosfera del gigante gassoso.

In particolare, la Ring Grazing Orbit è una manovra che prevede il passaggio radente sul piano degli anelli di Saturno per 20 volte, una volta a settimana, e consente a Cassini di ottenere dati e immagini del pianeta con un dettaglio mai visto prima d’ora.

Come precisa l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e come già notato per gli altri satelliti di Saturno Atlante e Pan, Dafni sembra avere una stretta cresta intorno al suo equatore e, sulla sua superficie, un mantello di materiale liscio che potrebbe essere un accumulo di particelle sottili provenienti dagli anelli.

La foto scattata il 16 gennaio mette in evidenza anche alcuni crateri e un’altra cresta più a nord, che corre parallela a quella equatoriale. Inoltre, grazie all’alta risoluzione dell’immagine, in numerose fasce degli anelli si può notare una consistenza granulosa, causata forse da strutture in cui le particelle si raggruppano. L’aspetto più sfumato della cresta dell’anello, invece, sulla sinistra, potrebbe derivare dal movimento di particelle che si sono separate dopo il passaggio ravvicinato di Dafni. Anche l’altra piccola cresta appena visibile a sinistra del satellite potrebbe esser stata causata dall’attrazione esercitata da Dafni sulle particelle dell’anello.

L’immagine, la più vicina finora realizzata nella luce visibile, è stata scattata con lo strumento Nac (Narrow Angle Camera) all’interno dello spazio degli anelli chiamato Keeler Gap. Nei prossimi mesi sono attese altre foto come questa dalla sonda Cassini, prima della conclusione di un viaggio di oltre 3 miliardi e mezzo di chilometri cominciato quasi 20 anni fa.

 

Mattia Maccarone per Wired.it 

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