L'esecutivo si dice contro gli sprechi. Allo stesso tempo, però, sembra diventato impossibile farsi riparare pc, vaporelle e compagnia. È ora di invertire la rotta dell’obsolescenza rapida degli elettrodomestici, come si sta facendo in altri campi.

Pochi secondi prima che un virus, stoppato all’ultimo secondo, tentasse di sabotare il mio pc, stavo firmando una petizione di Change.org a favore del cosiddetto right to repair, il “diritto alla riparazione” che in questi mesi è norma in discussione in senso proprio e metaforico in tutto il mondo. Il 10 gennaio, cioè giovedì, il Consiglio dell’Unione europea riunirà ancora una volta i ministri europei dell’Ambiente per discutere e votare un pacchetto di misure sull'Eco-design che introduce elementi vincolanti per fabbricanti, importatori e distributori di elettrodomestici e dispositivi elettronici relativamente alla loro efficienza energetica e facilità di riparazione.

L’esigenza che, a sentire i promotori dell’iniziativa su Change.org, ha incontrato (com’era inevitabile) l’opposizione delle lobby anche in Italia, pare in realtà a tutti molto logica, soprattutto in anni di economia circolare e di una nuova sensibilità a favore della valorizzazione di quanto il mondo ha già prodotto che comprende l’interesse per il vintage (abbigliamento, vinili, design) e perfino la riscoperta degli archivi.

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dall'articolo di FABIANA GIACOMOTTI  per lettera43.it 

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