RdC quanto si prende Grafico crop miniCon l’ultima versione del decreto che regola Reddito di cittadinanza e Quota Cento, si delinea meglio la platea e l’entità del futuro sussidio contro la povertà e la disoccupazione. Lo strumento può essere richiesto da tutti gli italiani o gli extracomunitari con permesso di soggiorno nel nostro Paese da almeno dieci anni. Ogni nucleo familiare deve avere un reddito Isee entro i 9.360 euro l’anno (che cala a 6.000 per i single avvantaggiati rispetto alle prime ipotesi), un patrimonio immobiliare al netto della prima casa non superiore ai 30.000 euro, rendite finanziarie non oltre i 6.000 (10.000 con almeno 2 figli), divieto di possedere auto sopra i 1.600 cc o barche.

I figli a carico devono avere meno di 26 anni. Viene escluso chi si è dimesso volontariamente, i detenuti e i degenti di lungo corso in strutture pubbliche. Entro diciotto mesi i Centri per l’impiego devono trovare tre offerte di lavoro ai percettori, i quali possono rifiutare le prime due entro i primi 12 mesi. In caso contrario perdono il diritto all’assegno. 

I PERCETTORI TOTALI
Tornado al decreto, e dopo le polemiche degli ultimi giorni, il governo ammette che i beneficiari saranno meno rispetto al previsto: infatti si parla di una platea di 1.700.000 di famiglie per 4.900.000 percettori totali. Confermati gli stanziamenti, ribassati rispetto alle prime intenzioni nel corso delle trattativa con la Ue per evitare la procedura d’infrazione: in totale siamo a 6,1 miliardi di euro, dei quali un miliardo dovrebbe andare al rilancio dei centri per l’impiego. Quando finiranno i finanziamenti, gli assegni saranno rimodulati in base alle risorse disponibili (si punta a recuperarne di nuove dai fondi non usati per Quota Cento). Il sussidio va scomposto tra una componente massima di 500 euro a famiglia modulabile in relazione all’Isee e 280 euro per l’affitto. 

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1) Il Caf per calcolare l’indicatore Isee
Chi vuole ottenere il reddito di cittadinanza deve passare dai Caf per farsi calcolare il reddito Isee, non può superare i 9.360 euro l’anno. Qui presenta la cosiddetta Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) nella quale indica dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del familiare, che ha validità dal momento della presentazione e fino al 15 gennaio dell’anno successivo. La Dsu, una volta vidimata, sarà girata all’Inps e al Centro per l’impiego.

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dall'articolo di Umberto Mancini e Francesco Pacifico per ilmessaggero.it 

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