Hanno tra i 10 e i 14 anni. Per paghe da fame si spaccano la schiena nei campi o scaricano casse al mercato. Inchiesta su una piaga sociale in aumento, che ci fa ripiombare nel passato. 

lavoro minorile Espresso

Mercato del pesce di Napoli, prime luci dell’alba. Giovanni,13 anni, affonda le mani nude nel ghiaccio, che taglia la pelle come una lama. Qualche chilometro più avanti, vicino alla stazione Centrale, c’è una che ragazzina di 12 anni che vende profumi in un chiosco abusivo. Dall’altra parte dell’Italia, nella campagna del Piemonte, Francesco, 14 anni, sta iniziando a scaricare la sua prima cassa di frutta della giornata. Continuerà fino a notte fonda, per 75 euro a settimana.

Piccoli schiavi che lavorano: un esercito di manovalanza invisibile, risucchiata dal gorgo del mercato nero per retribuzioni da fame, senza contratti né tutele.
Sembra una fotografia in bianco nero scattata nell’Italia del Dopoguerra, quando la miseria era talmente profonda che a rimboccarsi le maniche dovevano essere persino i bambini. E invece succede adesso, a tutte le ore, sotto le luci al neon delle nostre metropoli.

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dall'articolo di ARIANNA GIUNTI, FOTO DI SALVATORE ESPOSITO PER L’ESPRESSO 

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