Il giudice ha assolto gli imputati con la formula più ampia, ovvero perché  il fatto non sussiste (solo in un caso per non aver commesso il fatto). In questo modo anche la Marina Militare, che era stata citata come responsabile civile, esce indenne dal processo. La sentenza è stata accolta in aula dai marinai di numerose associazioni al grido di “Vergogna, li avete uccisi, ci avete uccisi due volte”. 

 

Le navi della Marina Militare Italiana erano, e in parte lo sono ancora, imbottite di amianto. Centinaia di marinai si sono ammalati di mesotelioma pleurico o di altre patologie asbesto correlate quando erano imbarcati sui natanti per aver respirato le fibre del minerale che si trovava un po’ in tutte le zone, dalla sala macchine ai dormitori, dalle cucine alle infermerie. Molti di loro sono morti, gli altri stanno ancora combattendo la battaglia a causa del “fuoco amico”, ovvero i danni subiti nell’esercizio del servizio. Nessun ammiraglio è colpevole per quelle morti bianche.

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dall'articolo di   per ilfattoquotidiano.it 

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