Occidente rapina lAfricaAfrica e migranti, aiutiamoli a casa loro? E invece li sfruttiamo: dal pesce del Senegal ai diamanti e il petrolio. Nella polemica sull'accoglienza, il vicepremier Di Maio ha citato il controllo valutario che i francesi esercitano su 14 Paesi del africani. Pubblichiamo integralmente l'inchiesta uscita sul nostro mensile Fq MilllenniuM a novembre, che raccontava come migliaia di miliardi di dollari escano ogni anno dal Continente nero per arricchire i Paesi occidentali, tra sfruttamento delle risorse ed esportazione dei capitali nei paradisi fiscali.

 

Non ti regalo il pesce, ma ti insegno come si costruisce una canna da pesca. E ti spiego come si usa. È il mantra di chi non vuole solo lavarsi la coscienza sfamando l’Africa. Ma impegnarsi a trasformarla. E se, però, non ci sono più pesci? Se gli africani imparano a costruirsi la canna, ma impigliato all’amo non resta nulla? È quello che accade, ad esempio, in Senegal, dove negli ultimi 10 anni le coste si sono svuotate. Hanno visto prosciugarsi dell’80% la quantità di pescato. Il milione e mezzo di senegalesi che vivono in mare tornano ogni sera con le barche più vuote, perché pescherecci europei, russi, cinesi fanno incetta di tutto il pesce al largo. Una situazione che sta impoverendo le famiglie, spingendo soprattutto i giovani a tentare la traversata del Mediterraneo.

Quasi 10 mila km più a sud di Dakar c’è lo Zimbabwe. Per 37 anni è stato un Paese governato dal regime dispotico di Robert Mugabe. La violazione sistematica dei diritti umani e la mancanza di democrazia e di libertà avevano spinto Usa ed Europa a imporre al Paese sanzioni economiche. Hanno funzionato? Il commercio di diamanti – l’ex Rhodesia è il quinto produttore al mondo – ha continuato a prosperare in assenza di reali controlli sul commercio internazionale di gemme.

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dall'articolo di   per ilfattoquotidiano.it 

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