LapresseFo pregare assieme al PapaC'è chi chiede aiuto per vincere le dipendenze che lo schiavizzano. Chi pensa alla pace in Colombia. Chi prepara un esame. Chi semplicemente si sposa e vuole comunicare la sua gioia, con tanto di foto sorridente. Nell’epoca dei social la preghiera cresce (anche) in Rete e prova a diventare comunità. Un luogo virtuale ma non troppo per condividere la vita da vivere, così come quella già spesa. E che magari oggi fa soffrire. Per capirlo meglio basta scorrere le pagine di “Click to pray”, l’App suggerita, in qualche modo sponsorizzata dal Papa domenica scorsa all’Angelus.

Le persone, l’età conta poco, cercano sostegno e conforto nelle difficoltà, faticano a sfuggire dai morsi della solitudine, e per questo si appoggiano a un appiglio, anche solo un sguardo gentile, una parola amica, un po’ di conforto. I social allora possono diventare quel luogo di incontro difficile da costruire in esistenze perennemente affannate, con agende piene di impegni ma povere di persone con cui condividerle. «Questo mese – recita la copertina dell’App – hanno pregato insieme al Papa 900mila persone», un numero che cresce secondo dopo secondo ma che in fondo conta poco.

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dall'articolo di   per avvenire.it 

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