bossi salvini accordo fondiNon luogo a procedere per il Senatùr e il figlio dopo la riforma dem e la querela ad personam del partito. In Appello condannato solo Belsito per appropriazione indebita. Lui: “Paga l’esecutore non il mandante”. Vince il patto privato tra l’attuale segretario della Lega, Matteo Salvini, e il padre fondatore, Umberto Bossi. La Corte d’Appello di Milano ha disposto il non luogo a procedere per Umberto Bossi e il figlio Renzo imputati per appropriazione indebita con l’ex tesoriere Francesco Belsito.

 E lo ha fatto in virtù della mancata querela nei loro confronti, che in base alla norma introdotta dal governo Gentiloni e voluta dal PD, è necessaria per procedere. Il sostituto procuratore generale, Maria Pia Gualtieri, aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado di tutti gli imputati, ma il fondatore del Carroccio si salva insieme al Trota. Merito della "querela ad personam" depositata dal vicepremier solo contro l'ex tesoriere e della nuova legge voluta dal Pd che prevede una denuncia di parte per perseguire l'appropriazione indebita. Bossi junior: "Grazie a Salvini e al partito". L'ex tesoriere: "Paga l'esecutore non il mandante".

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dall'articolo  di F. Q.  per ilfattoquotidiano.it 

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