Cosi diceva Antonio Raso, il ristoratore considerato al centro dell'inchiesta che ha portato agli arresti di mercoledì. Una presenza che consentiva di indirizzare voti con promesse di lavori e hanno portato all'elezione di un affiliato, Nicola Prettico, nel consiglio comunale di Aosta che aveva partecipato a una riunione a San Luca. Erano arrivati anche all’“Imperatore”, Augusto Rollandin, a lungo presidente della Valle d’Aosta. Antonio Raso e Marco Fabrizio Di Donato, arrestati dai carabinieri perché ritenuti boss della locale di ‘ndrangheta di Aosta, erano arrivati anche al politico (non indagato).
È soltanto uno dei tanti episodi che dimostrano la capacità di infiltrarsi nella politica e nelle amministrazioni dimostrata da questa organizzazione mafiosa. D’altronde sapevano di contare: “Allora ti dico quanti calabresi ci sono in Valle d’Aosta: siamo un quarto della popolazione, siamo 32mila”, spiegava Raso a un interlocutore. E così, indirizzando voti con promesse di lavori, fanno eleggere un affiliato, Nicola Prettico, nel consiglio comunale di Aosta, che era andato fino a San Luca per partecipare a una riunione della ‘ndrangheta.
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dall'articolo di Andrea Giambartolomei per IlFattoQuotidiano.it