Risse pestaggi e nudo per conquistare più likeIl ring è una pineta nella periferia di Roma. Due quindicenni giocano a fare i picchiatori e si massacrano di botte. Attorno, un pubblico di ragazzini estasiati li riprende con il cellulare. Qualcuno grida: «Ammazzalo, glie devi lascià i segni, devi fa' finta che sei davvero de Magliana». I due si rotolano per terra, avvinghiati, il viso pieno di sangue e giù una scarica di pugni: «Dagli i calci in bocca, voglio anda' in obitorio stasera», li incitano come si fa nei combattimenti tra cani.

«Che bella scena, non vedo l'ora di postarla». L'eccitazione è alle stelle perché quella rissa, organizzata nei minimi dettagli, è stata ideata proprio per quello: finire su Instagram e guadagnare follower. Come per le foto hot di minorenni con il seno o il sedere in bella mostra, anche quei combattimenti sono pubblicizzati via social per aumentare la popolarità, affinché Instagram diventi la vetrina del proibito dove condividere tutto: sesso, droga, violenza. Purché se ne parli. E dietro questa compravendita di seguaci una rete di pseudo-influencer, ragazzini di 15, 16 anni che tra i giovanissimi sono veri e propri idoli e dall'alto dei loro 20, 30 mila follower dettano le regole. Tre mesi fa a Piacenza furono identificati 63 ragazzini che partecipavano a questi incontri. Risse che si ripetono - con le stesse modalità - anche a Roma.

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dall'articolo di Veronica Cursi per IlMessaggero.it 

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