rubate passwordOltre 2 miliardi di account compromessi nelle integrazioni del leak Collection: per mettersi al sicuro cambiamo le password di accesso ai servizi. Non passa ormai settimana senza che si debba fare i conti con un nuovo leak, tanto che per chi ne scrive rischia quasi di diventare una poco rassicurante consuetudine. Quello di cui si parla oggi non può però essere considerato la norma, per via delle mastodontiche dimensioni dell’archivio finito in Rete:

una volta scompattati i file contenuti nella Collection #1-#6 arrivano a occupare 847 GB. Quasi 1 TB dunque, stracolmo di indirizzi email e password associate, 2,2 miliardi di credenziali utilizzate per l’accesso alle più svariate piattaforme online: da quelle per il cloud storage ai social, fino alle caselle di posta elettronica. Abbiamo dato uno sguardo all’interno di quello che definire pacchetto è quantomeno riduttivo e possiamo confermare che le informazioni sono autentiche: ci abbiamo trovato noi stessi, i nostri account e i codici segreti scelti per il login. Gli autori hanno pensato di semplificare il lavoro includendo un file Readme con alcune istruzioni per trovare in un attimo account specifici.

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Cosa fare?

Leak o non leak, la prima e più importante regola da seguire non cambia: scegliere una password solida, che non possa essere facilmente indovinata (i nomi di partner, figli o la squadra del cuore sono pessime opzioni), modificandola con regolarità. Va infatti precisato che buona parte dei dati contenuti nelle release della Collection fin qui distribuite (ne arriveranno quasi certamente altre) proviene da violazioni di servizi online messe a segno anni fa. Chi di recente ha già provveduto a scegliere un nuovo codice di accesso può ritenersi al sicuro.

Abilitare inoltre sempre, quando consentito, l’autenticazione a due fattori. In questo modo viene chiesta un’azione aggiuntiva rispetto al solo invio dell’accoppiata user-password per portare a termine il login, ad esempio un’interazione con lo smartphone o l’inserimento di un codice ricevuto via SMS.

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dall'articolo di punto-informatico.it 

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