Emmanuel MacronIl presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, è il nuovo idolo della stampa italiana e anche della sinistra (le due cose in gran parte coincidono). Il suo grande merito, secondo i commentatori, è aver richiamato a Parigi l'ambasciatore in Italia, come si fa quando sta per scoppiare una guerra. La diplomazia di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, serrati nell'utilitaria per andare a scattare una foto con il portavoce dei gilet gialli, nemico giurato di Macron, pare tratta da una commedia di Mario Monicelli, senza offesa per il grande regista.

Però non giustifica l'esplosione di anti-italianità negli editoriali di quasi tutti i giornali. Macron infatti non è uno stinco di santo e almeno per ora neppure un grande statista. Vogliamo ricordare i traguardi tagliati dal presidente? Chiusura delle frontiere, trattato di Aquisgrana, sconfinamento in Italia della gendarmerie, avventurosa politica estera in Africa, ostacoli agli investitori stranieri in generale e italiani in particolare: sono tutte quante mosse discutibili, qualcuno dice molto nazionaliste e per niente europeiste. Di Maio utilizza Macron per fare campagna elettorale ma vale anche il discorso contrario. In questo, Macron è il Di Maio dei francesi e fa campagna elettorale prendendoci a schiaffi per far dimenticare le proteste dei gilet gialli e gli indici di gradimento ai minimi storici. 

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dall'articolo di  per IlGiornale.it 

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