L'analisi costi-benefici sul Tav, anticipata dal Fatto Quotidiano, boccia l'opera: i primi sono altissimi e i secondi quasi inesistenti. Secondo il quotidiano, il documento degli esperti del ministero spiega che i costi sono pari a 12 miliardi e i benefici si fermerebbero a 800 milioni. Nel migliore dei casi si arriva a un effetto negativo (sbilancio tra costi e benefici) di 5,7 miliardi; nel peggiore si sfiorano gli 8 miliardi; in quello 'realistico' si arriva a 7 miliardi. Il risultato del dossier è dunque una stroncatura, anche considerando i costi necessari per fermare l'opera. Una bocciatura che nasce dal fatto che una vera domanda di traffico non sembra esserci.
Per sostenere l'opera le merci dovrebbero essere 25 volte di più. I tecnici utilizzano due scenari: nel primo si basano su stime di traffico merci e passeggeri, stilate a partire dal 2011 dall'Osservatorio sul Tav di Palazzo Chigi. Nel secondo le stime, assai ottimistiche, sono riviste alla luce di scenari "più realistici".
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dall'articolo de HuffingtonPost.it
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