Conte no Burattinobelga Guy VerhofstadtE' sufficiente un'audizione di Giuseppe Conte al Parlamento europeo per infiammare di nuovo lo scontro tra Roma e Ue che ha tenuto banco per mesi prima dell'intesa sulla manovra economica a dicembre. Sembrava spirasse aria di bonaccia in questi primi mesi dell'anno, almeno senza scontri frontali. E invece il fuoco cova sotto la cenere, a maggior ragione man mano che si avvicinano le europee di maggio. A Strasburgo la visita di Conte, il premier del primo governo populista tra i paesi fondatori dell'Ue, trasforma l'aula in un ring, benché semi-vuota eppure niente affatto mansueta. Il capo del governo italiano diventa il punching ball degli attacchi contro i sovranisti italiani. Se l'aspettava. Tenta di mantenere la calma. Ma poi alza la voce, in un crescendo fino al punto di chiudere una frase con un "è chiaro!?", dito alzato a rafforzare il concetto.

 

L'avvocato del popolo sembra in piena arringa nella replica finale, quando davvero gli sfugge la calma serafica con cui si era presentato all'inizio. Tra tutti gli attacchi, è Guy Verhofstadt a fargli perdere l'aplomb. Il liberale belga parla in italiano, frequenta molto l'Italia, inizia tessendo le lodi del Belpaese, "Firenze, Roma, vedi Napoli e poi muori...". E' solo un antipasto prima dell'affondo contro un "mal governo cominciato con Berlusconi e peggiorato dal vostro governo", un governo "responsabile della stagnazione, che non ha strategia per la crescita: fate solo tattica per farvi rieleggere con regali e debiti", un governo "anti-europeo che ha impedito all'Ue di essere unita contro Maduro perché è sotto pressione dal Cremlino e Putin", con Salvini che "è specializzato a bloccare i porti ai migranti ma ostacola la riforma di Dublino", un Di Maio che incontra i "gilet gialli, un movimento popolare che ora è dominato da un gruppo demolitore che dà fuoco ai negozi, Di Maio ha incontrato Chalencon: uno che parla di golpe militare!". Quindi il mirino su Conte: "Per quanto tempo ancora sarà il burattino mosso da Salvini e Di Maio?".

Il presidente del Consiglio stringe i denti seduto al suo banco. Nella prima replica riesce a trattenersi. E' nella seconda replica, quella di chiusura dell'audizione, che non si tiene più. "Il dibattito politico è il sale della democrazia, ma alcuni interventi non andrebbero commentati perché hanno pensato di offendere non solo il sottoscritto ma l'intero popolo che rappresento. C'è stato anche un capogruppo che ha dato del burattino a chi rappresenta il popolo italiano! Io non mi sento un burattino. Sono orgoglioso di rappresentare un intero popolo e la sua voglia di cambiamento e sono orgoglioso di sintetizzare la linea politica di un governo che non è burattino perché non risponde a lobby e comitati di affari. Forse burattini sono quelli che rispondono a lobby e comitati di affari!".

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dall'articolo di Angela Mauro per HuffingtonPost.it

Commenti   

0 #1 Italiano_31 2019-02-13 09:49
Ma come si permette quel brutto ceffo deficente e molto str.. a parlare così degli Italiani? lui non è degno nemmeno di guardarci... pensi a sua madre e a suo padre che non sa chi è!
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