verdure mangiamo veleniL’uomo sviluppato vive circondato, ma non solo circondato, che dico, riempito di veleni. L’avvelenamento è un iperoggetto, per dirla alla Timothy Morton, un qualcosa di tremendamente grande al cui interno viviamo, e che è troppo grande e troppo pervasivo per accorgercene. Il grido lanciato nei giorni scorsi su queste pagine da Patrizia Gentilini riguardo alla criminale decisione del governo toscano di consentire l’uso di 29 pesticidi, specie in zone di serre agricole, non è che l’ultimo assist fornito volontariamente all’inquinamento.

 

Oramai è abituale d’inverno vedere sui banchi del mercato i pomodori, i peperoni, le zucchine, le fragole. Una vista contronatura. E per avere verdura e frutta fuori stagione, il prezzo che si paga è altissimo in termini di fitofarmaci utilizzati nelle serre. Questo senza contare che, anche se il limite stabilito dalla legge per un singolo antiparassitario non viene superato, non sappiamo quanto male ci procurino tanti antiparassitari nella stessa insalata: “Diverse sostanze assunte insieme, seppur a piccole dosi e sotto i limiti stabiliti dalla legge, possono avere un effetto cancerogeno, perché gli agenti cancerogeni hanno la caratteristica peculiare di avere un effetto moltiplicativo.” (Legambiente, Pesticidi nel piatto, 2010).

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