Scontri confine tra Venezuela e ColombiaScene da guerriglia tra manifestanti e polizia sui ponti del paese. Maduro rompe "ogni tipo di relazioni" con la Colombia. Il Venezuela vive ore drammatiche oggi, con il leader dell'opposizione Juan Guaidò e i suoi simpatizzanti che tentano di far entrare nel Paese gli aiuti umanitari per una popolazione stremata, ma affrontano una dura repressione delle forze dell'ordine, fedeli al governo di Nicolas Maduro. Da Caracas il leader chavista ha ribadito di respingere la "presunta assistenza internazionale" che è in realtà "un intervento imperialista".

 Guaidò, che ieri ha attraversato il confine con la Colombia, ha annunciato da Cucuta - insieme al presidente colombiano Ivan Duque - l'inizio di quello che ha battezzato "la valanga umanitaria", cioè l'ingresso degli aiuti depositati in Brasile, Colombia e Curazao dai paesi che hanno risposto alla sua richiesta di assistenza. Poche ore dopo, lo stesso Guaidò ha reso noto che un primo camion di aiuti è entrato dalla frontiera brasiliana, a Pacaraima, informazione poi confermata dal ministro degli Esteri brasiliano Ernesto Araujo. Ma è sui ponti sopra il fiume Tachira, che segna la frontiera fra Venezuela e Colombia, che la situazione è ben più tesa.

Un primo momento di tensione si è vissuto quando un blindato della Guardia Nazionale ha sfondato le barriere disposte per bloccare il traffico sul ponte Simon Bolivar. Le autorità colombiane hanno temuto fosse uno sconfinamento dei militari venezuelani, ma in realtà si trattava di tre soldati che hanno deciso di disertare e chiedere protezione al governo di Bogotà.

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dall'articolo di HuffingtonPost 

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