soldi italia da europaL’Italia ha dato molto all’Unione Europea: solo nel 2017, circa 4,4 miliardi in più di quanto abbia ricevuto da Bruxelles. Nel 2016, ha avuto 11,5 miliardi ma ne ha sborsati 13,9. E fra il 2011 e il 2017, ha accumulato in tutto 36,1 miliardi di saldi negativi. Nello sbilancio tra il dare e l’avere, l’Italia arriva quarta, dopo la Germania, il Regno Unito e la Francia. Ma chi decide «quanto» dare e «quanto» avere? Il «dare» si decide in base ai Trattati da cui è nata l’Unione, firmati da tutti i Paesi. Principio generale: chi sta meglio aiuta chi sta peggio, per favorire la stabilità e la pace sociale dell’Ue. Il bilancio dell’Unione è definito in un piano di 7 anni, rappresenta l’1% del prodotto interno lordo totale dei Paesi membri, ed è sottoposto annualmente all’approvazione dell’Europarlamento, sola istituzione direttamente eletta dai cittadini europei, cioè da noi tutti (nessuno può dire «non c’ero»).

Pertanto ogni anno, ogni Stato versa a Bruxelles un contributo basato sul reddito nazionale lordo, su alcuni dazi doganali, su un’aliquota Iva, e così via. Bruxelles a sua volta ricambia erogando i suoi fondi. Se un Paese taglia il suo contributo, come ha minacciato di fare Roma, va incontro al 2,5% di interessi di mora sulla somma dovuta, più lo 0,25% per ogni mese di ritardo.

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dall'articolo di Milena Gabanelli e Luigi Offeddu per DataRoom - Corriere.it 

 

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