toghe ermelliniIl Congresso di Md si apre nel segno identitario anti-Salvini. Migranti, legittima difesa, decreto sicurezza: bocciate le politiche leghiste. All'ingresso il manifesto dice già tutto. È una vignetta di Vauro. C'è un magistrato, che poggia la sua toga sulle spalle di un migrante. Sopra campeggia il titolo: "Il giudice nell'Europa dei populismi". Il XXII congresso di Magistratura democratica (le toghe rosse, si sarebbe detto qualche lustro fa), stressa fino all'ennesima potenza - per programma e per toni nei panel - il contrasto contro l'attuale governo, giallo o verde che sia.

E lo fa in un momento in cui Md e Area, il gruppo unitario dentro cui confluisce sia in Consiglio superiore della magistratura sia nell'Associazione nazionale magistrati, vive un momento particolarissimo. "Non ti credere che le cose siano poi così complicate - la mette giù semplice uno dei congressisti mentre fuma una sigaretta - viviamo lo stesso clima di smarrimento che vive la sinistra nel paese".

Dopo l'emorragia di voti delle ultime elezioni del Csm (da 7 a 4 seggi) e la successiva elezione di un vicepresidente (David Ermini) proveniente da quelle forze politiche che una volta qui sarebbero state di riferimento e che invece l'ha spuntata con i voti di Magistratura indipendente e Unicost, la segretaria generale Mariarosaria Guglielmi ha scelto di giocare un all-in identitario per la storica corrente di giudici. E non ha fatto sconti. L'Italia? Un paese dove il populismo "ha innescato una deriva xenofoba e razzista". La legittima difesa? "Ispirata da un'idea arcaica della giustizia come vendetta". Il decreto sicurezza? "Un'operazione di marketing che mistifica la realtà, che avrà effetti dirompenti sulla tutela dei migranti". Le carceri? "Da Giuseppe Conte una controriforma". Il reddito di cittadinanza? "Rischia di mettere in ombra la centralità del lavoro".

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dall'articolo di  Pietro Salvatori per HuffingtonPost.it 

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