La Lega accusa: "Coincidenza col voto sulla Diciotti". Ecco perché Casarini & Co vogliono creare un nuovo caso politico. La Libia inchioda la ong: "Intervento pretestuoso". E la Lega solleva il dubbio: "Coincidenza sospetta col voto sulla Diciotti". Ecco perché i centri sociali hanno voluto creare un nuovo caso politico. Dalle facinorose proteste in piazza al Mediterraneo. I centri sociali sono scesi in mare per sferrare un nuovo attacco a Matteo Salvini. A capitanarli c'è Luca Casarini, l'ex no global del G8 che non ha mai smesso la casacca del disobbediente. Si è messo al timone della Mare Jonio, l'imbarcazione battente bandiera italiana della ong Mediterranea, ed è andato a recuperare 50 immigrati al largo della Libia per tendere un vero e proprio agguato al leader del Carroccio alla vigilia del voto sulla nave Diciotti. Una tempistica sospetta che, secondo i leghisti, sarebbe stata studiata ad hoc per "fare una battaglia politica" contro il governo Conte. "Ecco Luca Casarini, noto tra l'altro per aver aperto l'osteria 'Allo sbirro morto', pluripregiudicato, coccolato da Pd e sinistra, oggi alla guida del centro sociale galleggiante arrivato davanti a Lampedusa.
E noi dovremmo cedere a questi personaggi?". Salvini ha messo in chiaro che non cederà al ricatto dei no global. Il porto di Lampedusa rimarrà, dunque, chiuso. Almeno per il momento. Perché, sebbene Luigi Di Maio si affretti ad assicurare che "non ci sarà un altro caso Diciotti", c'è il rischio concreto che nelle prossime ore il Paese possa rivivere l'estenuante braccio di ferro vissuto l'estate scorsa e culminato con Salvini indagato per "sequestro di persona".
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