favignana scuola fondi europeiFondi europei, c'è anche chi ne fa buon uso. Riuscendo a tenere in vita una piccola scuola o un antico mestiere come quello del pescatore. Fondi europei mai utilizzati o, peggio ancora, dirottati verso attività ben diverse rispetto a quelle per le quali sono stati autorizzati. Ma c’è anche chi fa buon uso dei finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea. Tanti i progetti che si potrebbero elencare. Ne abbiamo scelti due: il primo riguarda le piccole scuole, quelle che si trovano, ad esempio, in luoghi sperduti in montagna oppure nelle piccole isole; il secondo, quello che si occupa di rilanciare, preservare e valorizzare un mestiere antico come quello del pescatore e della piccola pesca.

 Partiamo dalle piccole scuole. Tra queste quella di Urbe, 701 abitanti, provincia di Savona. Fa parte del comprensivo di Sassello. Ventisette gli alunni: 9 alla scuola dell’infanzia, 10 alle elementari, 8 alle medie, tutti in pluriclassi. Primaria, elementare e media ci sono anche a Sassello e Stella; a Pontinvrea (835 abitanti) infanzia e primaria; a Mioglia (538 abitanti) primaria e media.

«Salvare queste realtà significa salvare un territorio, la sua identità, la sua gente – spiega Lia Zunino, nata e cresciuta tra queste montagne, una vita dedicata alla scuola. –.Nel comprensorio sassellese ogni anno ci sono 50 abitanti in meno, più anziani e meno giovani (età media 51 anni). La scuola a distanza, e-schooling, è l’unica via di riscatto. Sfruttando la banda larga, i ragazzi apprendono, tramite video-lezioniconnettendosi con altri alunni e insegnanti. In pratica, se una maestra spiega ai bambini di terza, come si intrattengono quelli di quinta? Basta essere in rete con un’altra docente, distante chilometri, che nello stesso momento fa lezione ai più grandi».

Urbe è una delle 1.699 «Piccole Scuole», 900 mila studenti, del Programma Operativo Nazionale «per istituti in territori marginali e isolati caratterizzati da un basso numero di studenti». Scuole che rivendicano il ruolo di comunità di memoria e di apprendimento. Tanto da unirsi in un Manifesto, promosso da Indire, che prende il nome della capofila Favignana. 

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dall'articolo di NICOLETTA MASETTO per MessaggeroSantAntonio.it 

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