rovina famiglie contro donneLa controprotesta di sinistra e femministe. Bestemmiano augurando la morte a Salvini. Non si capisce cosa voglia dire quella ragazza con il dito medio alzato al cielo, mentre l'amica le fa una foto davanti il Palazzo della Gran Guardia a Verona, la sede scelta per il XIII Congresso della Famiglia. Il Wcf. E non si capisce no. Messa al mondo da padre e madre. Come tutti gli altri. Allora ieri a Verona è andata in scena la contro-protesta.

La manifestazione delle femministe di «Non una di meno». La manifestazione della sinistra. Di quella sinistra che rinnega la famiglia, che odia la vita, che predica uguaglianza pace amore e libertà e poi grida nelle piazze. Lancia fumogeni, bestemmia, schernisce i poliziotti e augura la morte alle persone. «Salvini, Salvini, speriamo tu muoia», gridavano in coro. «Poliziotti, poliziotti ma che ci state a fare se a casa ci sono i piatti da lavare». Gridavano così davanti a quegli schieramenti di poliziotti, militari e carabinieri messi lì apposta per loro.

Perché a difendere la famiglia si rischia il linciaggio. Donne travestite di fucsia, rosa, lilla. Uomini che al collo indossano il foulard della pace. Donne con i volti dipinti di cuoricini che reclamavano i diritti gridando al mondo che l'utero è il loro e ci fanno quello che vogliono. «Obietta obietta, obietta su sta fregna», gridavano le femministe in coro. Oppure «l'utero è mio», seguito da una bestemmia in rima. E così con megafono alla mano, striscioni, bandiere, chi mezzo nudo, chi sopra i furgoni ha preso e ha marciato in coro.

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dall'articolo di  per IlGiornale.it 

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