foto 1 COURTESY TO OFFICINE FOTOGRAFICHEDopo 14 anni chiude la manifestazione che aveva portato in città i più grandi nomi della fotografia. Emilio D'Itri: "Con l'amaro in bocca abbiamo decidere di smettere". Ha ospitato i più grandi fotografi italiani e internazionali. Ha visto sedere allo stesso tavolo grandi autori e giovani promesse. Ha sperimentato con video, installazioni e mostre realizzate attraverso l'incrocio di vari attrezzi del mestiere, come smartphone, polaroid, negativi. La fotografia a Roma ha sempre avuto una casa: il festival di fotografia FotoLeggendo. Una manifestazione che purtroppo oggi è costretta a chiudere. 

Franco Fontana Paesaggio a confronto Houston 1985"È un peccato perché Roma perde l'ultimo grande festival di fotografia che animava la città. Da oggi ci saranno solo singole mostre", dice Emilio D'Itri, fondatore della manifestazione ad Huffpost. "Dopo 14 anni abbiamo deciso di concludere questa bellissima avventura. La scelta non è improvvisa, è maturata nel tempo dopo anni di battaglie. Siamo stanchi di combattere, di cercare fondi che non arrivano, di non avere mai uno spazio a disposizione per allestire la manifestazione. Abbiamo cercato una collaborazione con le istituzioni ma non è mai arrivata, abbiamo sempre potuto contare sono sulle nostre forze e così ci siamo chiesti: che senso ha continuare? Così con l'amaro in bocca abbiamo decidere di smettere". (a sinistra foto di Franco Fontana: Paesaggio a confronto. Houston 1985)

Nata dall'iniziativa di un'associazione culturale, Officine Fotografiche, la manifestazione era una vera e propria festa. Tutto rigorosamente gratuito per dare opportunità di accesso a tutti, nello spirito di promozione della cultura fotografica. Un opening di tre giorni dava il via a un mese di mostre. Era quasi una festa per gli appassionati di fotografia e non solo. Perché a FotoLeggendo si respirava la passione per le immagini, lo spirito che animava la manifestazione si sentiva fino in fondo. Emilio era il "capitano" di questa grande iniziativa, e con la sua squadra lavorava duro durante tutto l'anno per trovare lo spazio dove allestire la manifestazione, per ingaggiare gli autori da esporre e organizzare con i prof di Officine Fotografiche gli incontri per le letture portfolio.

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dall'articolo di Adele Sarno per HuffingtonPost.it 

Commenti   

0 #1 dobbiadebe0 2019-04-22 09:27
Per molti politici la CULTURA è qualcosa che farebbe crescere troppo gli Italiani, quindi è meglio non supportarla... Cultura = Conoscenza, Conoscenza = Potere Decisionale nelle Votazioni.... quindi Niente Voti a Certi Partiti che Tanto Promettono e Nulla Mantengono !!!!
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