papa francesco islam lapresseSul web attacchi mirati contro la cerchia di Francesco: "L'islam non è religione di pace". Basterebbe leggere le risposte dure e arrabbiate di decine e decine di persone ai tweet e ai post su Facebook di padre Antonio Spadaro sulla strage in Sri Lanka, per rendersi conto dei mal di pancia che attraversano il mondo cattolico riguardo alla «linea» sul rapporto con l'islam. Padre Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, è la vera eminenza grigia di questo pontificato e dunque la sua interpretazione di quanto avvenuto in Sri Lanka inevitabilmente viene letta come quella ufficiale della Santa Sede.

Dunque, la parola d'ordine è: parlare genericamente di terrorismo senza mai indicare l'islam; non sottolineare troppo che le vittime sono cristiane, e cattoliche in particolare; indicare che l'obiettivo del terrorismo sono tutte le religioni e la loro convivenza.

«Analisi fasulla, superficiale e totalmente ipocrita», è uno dei commenti più gentili; «Dare notizie fasulle è grave, da lei è inaccettabile. I morti in Sri Lanka erano cristiani e gli assassini musulmani. Si informi»; e così via, e ogni tentativo di replica del direttore della Civiltà Cattolica moltiplica lo sdegno dei suoi interlocutori. Del resto, l'approccio di padre Spadaro viene replicato dagli altri uomini più vicini a Papa Francesco: Enzo Bianchi, fondatore della Comunità di Bose, non nomina l'islam e si riferisce a non meglio identificati «fanatici anticristiani»; 

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dall'articolo di  per IlGiornale.it 

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