Bergoglio contro le spinte nazionaliste: "Il migrante non è una minaccia". E lamenta: "Crescono le correnti aggressive contro gli stranieri". "Tutte le nazioni sono frutto dell'integrazione di ondate successive di persone o di gruppi di migranti e tendono a essere immagini della diversità dell'umanità pur essendo unite da valori, risorse culturali comuni e sani costumi". Papa Francesco è tornato a ribadire il proprio no al "nazionalismo conflittuale" che "alza muri".
Durante l'udienza ai partecipanti l'Assemblea Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che si terrà fino a domani alla Casina Pio IV in Vaticano, ha duramente bacchettato quei partiti e movimenti che si fanno portavoce di istanze sovraniste e ha chiesto maggiore accoglienza per gli immigrati che partono alla volta dell'Occidente. "Uno Stato che suscitasse i sentimenti nazionalistici del proprio popolo contro altre nazioni o gruppi di persone verrebbe meno alla propria missione - ha tuonato - sappiamo dalla storia dove conducono simili deviazioni. Penso all'Europa del secolo scorso".
Il tema dell'assemblea plenaria è "Nation, State, Nation-State" e papa Francesco ha ancora messo al centro l'emergenza immigrazione criticando apertamente la posizione dei partiti di destra che, una volta al governo, hanno deciso di chiudere i confini agli ingressi illegali. Per il Santo Padre è "compito dell'autorità pubblica proteggere i migranti e regolare con la virtù della prudenza i flussi migratori, come pure promuovere l'accoglienza in modo che le popolazioni locali siano formate e incoraggiate a partecipare consapevolmente al processo integrativo dei migranti che vengono accolti".
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dall'articolo di Sergio Rame per IlGiornale.it
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