Salone del Libro 2019La presidente dell'Anpi annulla la partecipazione al Salone del libro di Torino per "l'intollerabile presenza" dell'editore Altaforte vicina a Casapound. Dopo le dimissioni di Christian Raimo che aveva denunciato e criticato la presenza dello stand della casa editrice vicina a Casapound, continuano le polemiche sul Salone del libro, diventato ora un caso politico.

 E, mentre il direttore Nicola Lagioia - pur dissociandosi dalla presenza dell'editore in questione - assicura che non ci sono incontri in cui si parla di fascismo, i partigiani disertano il Salone torinese per protesta. La presidente nazionale dell'Anpi, Carla Nespolo, ha infatti annullato la sua partecipazione per "l'intollerabile presenza al Salone della casa editrice Altaforte che pubblica volumi elogiativi del fascismo oltreché la rivista Primato nazionale, vicina a CasaPound e denigratrice della Resistenza e dell'Anpi stessa".

Stessa decisione presa anche dal fumettista Zerocalcare: "Mi è davvero impossibile pensare di rimanere 3 giorni seduto a pochi metri dai sodali di chi ha accoltellato i miei fratelli, incrociarli ogni volta che vado a pisciare facendo finta che sia tutto normale", ha confermato su Facebook, "Non faccio jihad, non traccio linee di buoni o cattivi tra chi va e chi non va, sono questioni complesse che non si esauriscono in una scelta sotto i riflettori del Salone del libro e su cui spero continueremo a misurarci perché la partita non si chiude così. Sono contento anche che altri che andranno proveranno coi mezzi loro a non normalizzare quella presenza, spero che avremo modo di parlare anche di quello".

Eppure anche a sinistra qualcuno fa notare che non si può impedire a nessun editore di partecipare alla manifestazione pagando lo spazio espositivo.

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dall'articolo di  per IlGiornale.it 

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