salone libro torino 19Dopo le polemiche, i promotori smantellano lo stand della casa editrice vicina a CasaPound. "Siamo al rogo dei libri"; attacca Salvini. Quando Halina Birenbuam, una delle ultime superstiti di Auschwitz, ha preso la parola per ringraziare della "decisione coraggiosa", lo stand di Altaforte era già stato smantellato dai padiglioni del Salone del Libro di Torino. "Siamo alla censura in base alle idee, al rogo dei libri", attacca il vicepremier Matteo Salvini.

Dal Quirinale arriva il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a "non dimenticare ciò che è avvenuto negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Con un richiamo a Primo Levi, nel centenario della sua nascita, e "ai valori che ha vissuto e trasmesso". "Forse Salvini avrebbe preferito stare con il fascista editore della sua intervista e avrebbe lasciato fuori la vittima di Auschwitz", ha replicato il governatore piemontese Sergio Chiamparino.

Non si placano dunque le polemiche nel giorno dell'inaugurazione del Salone del Libro. E tra flash mob e cartelloni inneggianti all'antifascismo, spuntano anche le minacce. Quelle che denuncia la casa editrice Historica-Giubilei Regnani "con palese richiamo ai fatti di Piazzale Loreto". Per Francesco Polacchi, indagato dalla procura di Torino per apologia del fascismo, "è un attacco al ministro dell'Interno".

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dall'articolo di tgcom24.mediaset.it 

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