chi nella destra europeaE chi non lo è affatto: guida alle alleanze e rivalità di un fronte politico in ascesa ma diviso. L’Europa sta vivendo uno dei ciclici momenti in cui la destra radicale torna al centro dell’attenzione, ottenendo successi elettorali e politici, e alle prossime elezioni europee del 26 maggio si attendono ulteriori ottimi risultati da parte delle forze di quest’area politica e dei suoi leader. Uno dei più importanti, il capo della Lega Matteo Salvini, spera di riunire le forze dell’estrema destra in una nuova alleanza e cambiare così gli equilibri all’interno del Parlamento europeo, finora dominato dall’alleanza dei socialdemocratici e dei popolari.

 Non è un obiettivo facile: la destra radicale europea è in ascesa, ma è anche divisa da ragioni politiche, storiche e di antipatie personali. Oggi in Europa i partiti della destra estrema – il centrodestra fa parte del Partito Popolare Europeo – sono sparpagliati in tre gruppi parlamentari differenti: il gruppo dei conservatori ECR, il più rispettabile e all’apparenza più moderato; l’ENF, lo storico gruppo della Lega e del Front National; l’EFDD, un gruppo messo in piedi nella scorsa legislatura che probabilmente non ci sarà più nel prossimo Parlamento.

Questa divisione in gruppi diversi è in parte lo specchio delle principali questioni politiche che dividono la destra europea. La prima è l’atteggiamento nei confronti della Russia. Per i partiti dell’Europa orientale e settentrionale, i più vicini geograficamente alla Russia, il paese di Putin e la sua strategia provocatoria e destabilizzante sono una minaccia che va contenuta in modo determinato. Per quelli dell’Europa meridionale, invece, la Russia è un punto di riferimento e un potenziale alleato con cui migliorare le relazioni.

Un’altra divisione è quella sulle regole di bilancio europee, che secondo i partiti del Nord devono essere rispettate pedissequamente mentre i partiti del Sud le vorrebbero invece cancellare.

Non è un caso se l’alleanza più forte nella destra radicale europea è quella tra due leader che su questi temi la vedono allo stesso modo: il leader della Lega Matteo Salvini e la leader del Rassemblement National (RN, ex Front National) Marine Le Pen.

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dall'articolo di IlPost.it 

Foto: da sinistra a destra: Marine Le Pen, Viktor Orban, Jorg Meuthen, Santiago Abascal e Matteo Salvini (Gabriel Kuchta, Laszlo Balogh, Ronny Hartmann, Blazquez Dominguez/Getty Images, AP Photo/Alessandra Tarantino)

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