sgarbi 675Dopo la censura di AltaForte, Sgarbi smaschera il doppiopesismo del Salone: "Nulla da dire sullo stand degli Emirati?"  "Gli antifascisti della domenica su questo non hanno nulla da dire?". Con un post su Facebook Vittorio Sgarbi smaschera tutta l'ipocrisia del Salone del Libro di Torino che da una parte censura l'editore AltaForte e dall'altra chiude entrambi gli occhi sulla presenza degli Emirati Arabi, "con uno stand generosamente collocato all'ingresso", nonostante le torture, i maltrattamenti, le esecuzioni capitali e le discriminazioni siano all'ordine del giorno.

 "Il vero scandalo del Salone - scrive il critico d'arte - non è il libro-intervista di Chiara Giannini al ministro Salvini".

Sharjah, uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti, è il paese ospite d'onore al Salone Internazionale del Libro di quest'anno.

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Perché, oltre a coccolare gli estremisti rossi, ecco che si inchina a un Paese in cui vige la pena di morte, le donne vengono discriminate e maltrattate e i reclusi vengono torturati e condannati. A sollevare la polemica, proprio mentre la kermesse di Torino chiude i battenti, è stato Sgarbi che, condividendo il rapporto annuale di Amnesty International, ha accusato apertamente gli organizzatori e punzecchiato "gli antifascisti della domenica" che solo ieri cantavano Bella ciao per mettere a tacere la Giannini.


Dall'articolo di   per IlGiornale.it 

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