A24 e A25Storie così accadono solo in Italia. Per evitare l’accusa di reiterare il potenziale reato di inquinamento della falda acquifera la concessionaria dell’Autostrada dei Parchi ha annunciato che il prossimo 19 maggio chiuderà il traforo del Gran Sasso, spaccando letteralmente l’Abruzzo e l’Italia in due. Tra il 2016 e il 2017 nelle acque potabili era stata rilevata la presenza di toluene e l’inchiesta della procura di Teramo ha portato al rinvio a giudizio di 10 dirigenti del concessionario autostradale dell’A24 e A25, dei laboratori del Infn e dell’acquedotto Ruzzo Reti.

A settembre è partito il processo e l’Autostrada dei Parchi non vuole correre il rischio di nuove accuse e così chiude il fondamentale tunnel che collega la costa abruzzese con l’Aquila e il Lazio. E pazienza per gli effetti che questo avrà.

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Secondo quanto ribadiscono dal Mit, la chiusura del traforo del Gran Sasso "rappresenterebbe una procurata interruzione di pubblico servizio che equivarrebbe a un inadempimento grave da parte della società", concessionaria delle autostrade A24 e A25, che potrebbe portare "alla revoca immediata della concessione", ipotesi evocata nei giorni scorsi dal sottosegretario M5s Gianluca Vacca. E l’impressione è che al ministero stiano valutando il tanto peggio-tanto meglio: una chiusura di poche ore per poi far scattare la revoca della concessione.

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dall'articolo di ALESSANDRO FARRUGGIA per Quotidiano.net 

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