ryder cup 675Il governo è cambiato, ma l'interesse per l'evento del 2022 è rimasto immutato. E la garanzia statale tanto cara alla Federazione golf spunta in una proposta di modifica in un provvedimento che non dovrebbe occuparsi di sport. A firmarla il senatore Renato Guerino Turano, eletto nella circoscrizione estera dell’America Settentrionale e Centrale, con un emendamento che interviene su una vecchia legge del 2002 in materia di “disposizioni per l’attività dilettantistica”. E la dicitura che reintroduce la copertura è la stessa stralciata a novembre dalla legge di Bilancio.
L’anno è nuovo, il premier pure, ma lo straordinario interesse del governo per il golf non è cambiato di una virgola. E così la garanzia statale da 97 milioni di euro per la Ryder Cup 2022 è ritornata ad essere una priorità per il Pd, che l’ha inserita in una norma che con il golf e con lo sport non ha nulla a che vedere.  L’occasione giusta, infatti, non è stata il Milleproroghe, ovvero il provvedimento più naturale per reinserire la norma: troppo sotto le luci dei riflettori. L’esecutivo oggi guidato da Paolo Gentiloni (ma con la costante presenza di Luca Lotti, divenuto nel frattempo ministro dello Sport) ha preferito il decreto Salva Banche, che dovrebbe parlare di tutto tranne che di manifestazioni sportive. E invece un emendamento Pd alla legge che approderà a Palazzo Madama la settimana prossima potrebbe diventare la volta buona per i quasi 100 milioni di garanzia pubblica sulla buona riuscita del torneo di golf. Partendo dal Senato, il testo probabilmente arriverà blindato a Montecitorio, dove verrà votato con la fiducia. Schivando il controllo di Francesco Boccia (presidente della commissione bilancio alla Camera, che già due volte aveva fatto stralciare la norma a fine 2016) e di chi non vede di buon occhio la concessione di altri soldi al faraonico progetto della FederGolf di Franco Chimenti. Con i 60 milioni di contributi pubblici già nascosti e approvati nella Legge di Bilancio, lo Stato si esporrà per una cifra complessiva superiore ai 150 milioni di euro..

.......... Due mesi dopo il cerchio si chiude. A Palazzo Chigi non c’è più Matteo Renzi, ma evidentemente la presenza nell’esecutivo Gentiloni di Luca Lotti come ministro dello Sport era l’assicurazione migliore che il progetto Ryder Cup non venisse lasciato a metà: la garanzia, infatti, è importante per il Comitato organizzatore almeno quanto i 60 milioni di contributi che serviranno per far schizzare alle stelle il montepremi dell’Open d’Italia nei prossimi dieci anni. Una delle tante clausole della sfarzosa offerta che Chimenti ha presentato per aggiudicarsi la rassegna del 2022, i cui primi effetti cominciano già a vedersi: l’edizione 2017 del torneo nazionale, la prima col nuovo montepremi da 7 milioni di euro, inizialmente in programma ad ottobre all’Olgiata Golf Club di Roma si disputerà invece al Royal Park I Roveri di Torino (di proprietà della famiglia Agnelli); secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, è stato proprio lo spropositato valore della rassegna (e dei relativi oneri) a far tirare indietro il circolo romano.

........ La Federgolf, però, non bada a spese e ha voluto fare le cose in grande: la storica edizione 2022 (la prima ospitata dal nostro Paese) costerà più di 100 milioni di euro. Oltre al montepremi dell’Open, bisognerà ad esempio ristrutturare il Marco Simone Golf Club, su cui ci sarebbe già qualche frizione con la famiglia Biagiotti proprietaria della struttura.

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Commenti   

0 #1 Annalisa52 2017-02-02 13:21
Volete sapere come si sprecano i nostri soldi, i soldi che lo stato italiano ci "ruba" con le tasse... così, REGALANDOLI PER VIE TRAVERSE AI POLITICI ED AI LORO AMICI....
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