Marine Le Pen a milanoOra di pranzo. In piazza Duomo ci sono solo i controlli, il palco sovranista e della musica di sottofondo che non va per il sottile delle appartenenze, dal calabrese Rino Gaetano a Enrico Ruggieri. I primi militanti si confondono con i passanti dello shopping del sabato, ma c’è già chi si affretta per conquistare i primi posti alle transenne. Vestita tutta paillettes blu e verdi col simbolo leghista, una signora sulla 70ina chiede all’amica di accelerare il passo. E’ ancora presto ma la folla leghista ferve per la grande adunata sovranista organizzata da Matteo Salvini in vista delle europee: una sfilata di altri dieci leader nazionalisti che portano a Milano parole d’ordine come ‘patriottismo’, ‘Basta islam’, no agli immigrati, sovranità, cristianità per una Europa che chiamano “del buon senso”.

Tradotto: ogni Stato fa come vuole, libero dai vari Juncker, Merkel, Macron. Chiunque li nomini dal palco vince l’ovazione.

“In questa ultima settimana prima del voto abbiamo bisogno di voi visto che abbiamo contro quasi tutto il sistema dell’informazione”. Matteo Salvini si guarda la piazza che resiste sotto la pioggia. La folla lo adora. “Matteo, Matteo!”, urlano interrompendo anche gli interventi dei leader stranieri prima di lui. Le bandiere leghiste si agitano ma in piazza c’è un po’ di tutto, anche il popolo leghista non va per il sottile. C’è il vessillo della Serenissima e il Leone di San Marco, ma c’è anche una bandiera catalana, insieme a una scozzese. Vaglielo a spiegare che catalani e scozzesi sono europeisti: i primi per effetto della rivendicazione di indipendenza da Madrid, i secondi per effetto della Brexit.

Ma chi sventola queste bandiere è militante leghista della prima ora, quelli con la ‘Padania’ nel cuore, quelli che simpatizzano con tutti gli altri indipendentismi d’Europa.

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dall'articolo di Angela Mauro per HuffingtonPost.it 

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