cannes piove troppo LaStampaLe previsioni sono brutte per tutta la settimana e la «Palm Dog» è in pericolo. Cannes, abbiamo un problema. Anzi, due. Per carità: niente da eccepire sul programma, che fra Almodovar, Malick più Tarantino e Dolan prossimi venturi sta portando i cinéphiles a uno stato di estasi simile a quello del bambino goloso cui in pasticceria dicono: mangia pure tutto quello che vuoi.

È carino perfino il consueto zainetto per i giornalisti, decisamente più chic di quello dell’anno scorso (anche perché farlo più brutto era una missione impossibile).

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Quanto al secondo problema, è stato denunciato da un pensoso editoriale dell’«Hollywood Reporter»: la «Palm Dog» è in pericolo perché in questo Cannes scarseggiano in cani attori. Per carità: gli attori cani sono invece moltissimi, benché ci siano pochi film italiani che di solito abbassano considerevolmente il livello medio della recitazione. No: al Festival scarseggiano proprio i film con i cani, intesi come quadrupedi pelosi. Il fondatore della Palma loro dedicata, Toby Rose, si sfoga: «Al solito, i cani danno il meglio, ma forse sono offerti loro meno ruoli chiave che l’anno scorso». Per trovare il cane star, non resta che sperare nel solito cinese o coreano: beninteso per dargli una parte da protagonista, non nel menu.


Dall'articolo di ALBERTO MATTIOLI per LaStampa.it 

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