Il Vaticano contro il leghista che ha mostrato il rosario sul palco. Lui: "L’Europa che nega proprie radici non ha futuro". Dopo lo scontro a distanza sui migranti, il Vaticano e il mondo della Chiesa è in rivolta per l'uso dei simboli religiosi nel comizio della Lega ieri in piazza Duomo. I primi a insogere sono i giornali cattolici come Famiglia Cristiana e Avvenire. E ora nella querelle interviene anche il segretario di Stato Vaticano che durante la messa alla Festa dei Popoli a San Giovanni in Laterano ha lanciato un chiaro messaggio al vicepremier leghista.
"Io credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti", ha detto il cardinale Pietro Parolin lanciando un monito contro l’indifferenza, "Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso".
Il richiamo è al gesto di Matteo Salvini che ieri sul palco di Milano ha mostrato un rosario e invocato l'aito della Madonna "che sono sicuro ci porterà alla vittoria". Gesto che oggi il leader del Carroccio rivendica: "L'Europa che nega le proprie radici non ha futuro", ha detto, "Il confronto con le altre culture è possibile solo riscoprendo la nostra storia e riscoprendo i nostri valori, come peraltro detto negli ultimi decenni da tutti i Santi Padri. Sono orgoglioso di testimoniare, con azioni concrete e con gesti simbolici, la mia volontà di un’Italia più sicura e accogliente, ma nel rispetto di limiti e regole".
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dall'articolo di Giovanni Neve per IlGiornale.it