zingaretti dimaio italianiNel bestiario della politica di questa stagione – con in testa Capitan tricheco Matteo Salvini e poi Nosferatu Silvio Berlusconi, l’ilare cinciallegra Luigino di Maio e il pinguino ridens Nicola Zingaretti, protesi pannelliane alla Emma Bonino o la “piccola italiana” Giorgia Meloni – tra piazzate e proclami roboanti non ci si fa mancare proprio nulla; a parte un po’ di buon senso.

Quanto ho provato a rammentare nei miei ultimi post, suscitando le indignate reprimende di molti commentatori. Ritento per l’ultima volta: senza essere un genio strategico della politica, chi ha la pretesa di dedicarsi a questa nobile arte (ormai misconosciuta) dovrebbe almeno essere in grado di capire quali sia il suo vero interesse: le effettive convenienze. E le possibili convergenze/sinergie deducibili da tale discernimento. Provo a enunciarne due che parrebbero evidenti:

1. È interesse rettamente inteso, sia dei Pd che dei Cinquestelle, non andare a nuove elezioni in questo momento, stanti gli attuali rapporti di forza che li vedono in grave ritardo rispetto all’attivismo terroristico della Lega;

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