tasse 2019 eCome funziona l’8 per mille: Lo scorso anno il ministero dell’Economia ha distribuito più di 1,2 miliardi di euro alle confessioni religiose e allo Stato con l’8 per mille. I contributi «a pioggia»: La maggior parte dei contributi dell’8 per mille va da sempre alla Chiesa Cattolica, che ha visto però diminuire negli anni il numero di preferenze. Secondo l’ultima ripartizione, relativa ai redditi 2014 dichiarati nel 2015, la Conferenza episcopale italiana ha raccolto poco più di 1 miliardo di euro, potendo contare oltretutto su un meccanismo finito anche lo scorso anno sotto la scure della Corte dei Conti, che ne chiede da tempo una riforma, ovvero «la problematica delle scelte non espresse».

 Alle confessioni religiose viene infatti distribuito l’8 per mille di quei contribuenti, più del 55% del totale per un importo dunque molto consistente, che non esprimono una scelta. Un meccanismo che finisce per premiare soprattutto chi raccoglie più firme. Tanto che alcune confessioni, come Assemblee di Dio e la Chiesa Apostolica, hanno deciso di non incassare questa parte di contributi a pioggia.

Lo Stato: Le polemiche non mancano anche per quanto riguarda i soldi che rimangono alle casse pubbliche, che sono ammontate a oltre 175 milioni di euro lo scorso anno. La destinazione può cambiare indirizzo, a seconda delle maggioranze. Come avvenuto di recente con la scelta del governo guidato da Giuseppe Conte di ridurre del 50% i fondi destinati alla «fame nel mondo» e all’«assistenza ai rifugiati» a favore degli interventi per le «calamità naturali». Sempre la Corte di conti ha infine evidenziato come lo Stato non realizzi campagne pubblicitarie per aggiudicarsi l’otto per mille, a differenza degli altri beneficiari, mostrando un disinteresse per la quota di propria competenza che ha finito per determinarne nel tempo una drastica riduzione.

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Dall'articolo di Andrea Salvadori per Corriere.it 

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