cardinale contro islamici burkeLimitare l'ingresso degli immigrati musulmani nelle nazioni con una forte tradizione cristiana potrebbe essere una soluzione positiva. «Una misura prudente da parte di tanti politici». Se non è un sorta di benedizione al muslim ban di Trump, poco ci manca, ma al cardinale ultra tradizionalista Raymond Burke, l'idea non dispiace. Anzi. La ha ripetuta pubblicamente durante un incontro pro life, alla vigilia di una marcia anti abortista organizzata a Roma la scorsa settimana.

Le parole del cardinale sembrano rispecchiare il pensiero di un altro porporato, oggi defunto, Giacomo Biffi che - già vent'anni fa - predicava a Bologna di fare attenzione e limitare l'arrivo di immigrati musulmani perchè molto più difficili da integrare nella cultura occidentale. 

Le parole di Burke di «resistere in qualche modo all'ingresso su larga scala di persone di fede islamica» in questo momento va in direzione opposta alla linea impartita da Papa Francesco a tutta la Chiesa, di aprire le porte (e i porti) senza fare alcuna distinzione di sesso, razza, etnia, ma di guardare solo il fratello che soffre. 

Le tesi di Burke all'interno del mondo cattolico non è affatto isolata anche se annunciarla in questo momento storico appare politicamente scorretta. A suo parere l'Islam è di fatto destinato a guidare il mondo, o avere un ruolo maggiore di quanto non abbia ora, per la sua capacità di penetrazione in società che ormai hanno abbandonato il ruolo del sacro e dove la popolazione si è avviata verso una pesante decrescita per il fenomeno della denatalità.  

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dall'articolo di IlMessaggero.it 

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