navi civetta per ong libiaLa piccola barca a vela "Josefa" della Resqship staziona in acque libiche e segnala i gommoni a chi fa i salvataggi. Le Ong non mollano. E lo dimostrano a fatti. La vicenda giudiziaria scaturita dal caso Sea Watch non è che all'inizio, che già da qualche settimana la zona Sar libica è presidiata da una piccola imbarcazione a vela battente bandiera tedesca e pertinente alla Ong Resqship, la Josefa.

 Un nome scelto non a caso, che richiama la vicenda della donna, Josefa appunto, immortalata, dopo un'operazione di soccorso, mentre i soccorritori le smaltavano le unghie, cosa che fu spiegata come un gesto di rasserenamento nei suoi confronti da parte dei volontari della Open Arms. La Josefa è una barca piccola, motivo per cui non può intervenire prendendo a bordo immigrati, ma la sua presenza in zona Sar libica farebbe pensare che si tratti di una nave civetta per le Ong.

Martedì la Josefa presidiava al largo delle coste libiche e intanto un aereo militare maltese si alzava in volo dando prua a sud. L'aereo ha spento il trasponder, per non essere intercettato, cosa che fa supporre la presenza di qualche barchino. «Una volta individuato un natante - spiega una fonte al Giornale - segnala alle motovedette libiche la posizione. A quel punto tutti possono intercettare, ma le Ong dovrebbero essere più distanti rispetto alla guardia costiera libica».

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dall'articolo di   per IlGiornale.it 

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