grillo e saluto romanoQuattro militanti del gruppo di estrema destra 'Lealtà Azione' sono stati assolti al processo per apologia di fascismo per una manifestazione con saluti romani svoltasi il 25 aprile 2016 al campo X del Cimitero Maggiore di Milano, dove sono sepolti i caduti fascisti della Repubblica Sociale. È l'ultimo verdetto che segue una tendenza, ormai consolidata salvo una recente eccezione, per cui il 'braccio teso' e altri stilemi del Ventennio non vengono considerati reato se rientrano nell'ambito di commemorazioni.

 Il giudice Alberto Nosenzo ha assolto nel giudizio col rito abbreviato Stefano Del MiglioFabio Passanante, Norberto Scordo e il leader della formazione, Fausto Marchetti, riqualificando il reato contestato dalla Procura da 'apologia di reato' (legge Mancino) a 'manifestazione razzista' (legge Scelba). Il 26 febbraio scorso, altri tre esponenti di estrema destra erano stati assolti perché, sempre nel contesto di una rievocazione, avevano esposto uno stendardo dell'associazione combattenti '29ma divisione granatieri Waffen- SS' urlando lo slogan nazista 'Sieg Heil' ('Saluto alla Vittoria'). Secondo il Tribunale, quella era "una manifestazione di pensiero costituzionalmente garantita" non in grado di mettere in discussione "l'ordine democratico".

Un orientamento, questo, suggerito da una recente sentenza della Cassazione che, assolvendo due militanti di Casapound autori di un saluto fascista in una commemorazione nel 2014, aveva spiegato che il gesto va considerato "una libera manifestazione del pensiero".

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dall'articolo di Agi.it 

nella foto di scena Beppe Grillo nel film «Scemo di guerra», di Dino Risi

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